Per Sempre, un sogno. Vi è chi lo comunica al mare, una frase d’amore sulla battigia, chi ne fa poesia. È l’impulso creativo, il desiderio nascosto di eternità.
Una traccia scritta sulla carta, ed è storia. A Mele, una città dell’area metropolitana di Genova esisteva già dal XV secolo un’importante attività di produzione della carta fatta con la cellulosa delle fibre tessili, che, per la sua resistenza e lunga durata, infondeva quel senso di immortalità tanto agognato. Sede del museo è l’antica cartiera Piccardo, costruita nel 1756. Il museo è stato inaugurato nel 1997. L’edificio non solo custodisce gli antichi macchinari per i quali è possibile ripercorrerne la storia, è anche luogo di produzione della carta artigianale. Vengono confezionate buste per corrispondenza, partecipazioni matrimoniali, carta da cerimonia, carta per stampa, per incisione, per acquerello, e una piccola porzione di mercato è rivolta anche alla legatoria. È un materiale che seduce, bello da vedere, toccare, annusare, ed è garanzia di alta qualità. “La carta fatta al cento per cento con fibra di cotone, come si faceva un tempo, fino alla rivoluzione industriale”, spiega il biologo, Giuseppe Traverso gestore del museo e dell’attività artigianale, “è completamente priva di sistemi di degradazione, le carte normali in genere si acidificano, queste sono carte non dico eterne, ma che si conserveranno molto più a lungo “.
A insegnare l’arte della carta fatta a mano, i mastri cartai Edoardo Tiragallo e Lorenzo Valle, durante il corso promosso dalla Regione Liguria e dal Comune di Mele, per il recupero degli antichi mestieri nelle varie zone di riferimento. Il corso è iniziato nel 2013, e ha consentito a Giuseppe di accedere a dei fondi per avviare un’impresa e farne un lavoro finalizzato alla promozione della cultura, e alla custodia di un sapere antico. Nel 2015 il museo è dunque diventato anche laboratorio artigianale.
Per fare la carta a mano si prepara l’impasto con acqua e fibre di cotone che vengono sfilacciate da macchinari appositi, poi con un telaio, provvisto di una rete di metallo, si setaccia il foglio dalla vasca e si fa scolare l’acqua. Il telaio ha una cornice, un argine, che dà forma al foglio. I fogli si lavorano uno alla volta, poi vengono sottoposti a pressatura, così pian piano acquisiscono la loro consistenza, infine si lasciano asciugare all’aria aperta. I macchinari sono gli originali della vecchia cartiera.
La visita al museo comprende il percorso tra gli antichi impianti, il laboratorio di lavorazione della carta a mano, cui scolaresche, turisti, e visitatori si possono cimentare, e infine la sosta al bookshop, dove, chi gradisce, può acquistare i manufatti di carta di cotone. “Mi piace promuovere quest’arte antica, la cultura, fare laboratori con le scuole. Mi sorprende sempre leggere nei visi dei bambini interesse e meraviglia. Per i più piccoli è una magia”.
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